Un ecomuseo è molto più di una collezione di oggetti: è un modo diverso di raccontare l’identità di un territorio.
Non ha mura né vetrine, ma si sviluppa a cielo aperto, integrando paesaggi, tradizioni, saperi e storie di vita. È un museo che vive nella quotidianità delle persone e che invita cittadini e visitatori a diventare protagonisti attivi della sua narrazione.
La sua forza risiede nella partecipazione: ogni comunità contribuisce a custodire e condividere la propria memoria, trasformando l’ecomuseo in uno strumento di conoscenza e di educazione permanente.
Visitando un ecomuseo si scopre come ambiente, storia e cultura non siano elementi separati, ma parti di un unico intreccio. Camminando tra campi, borghi, chiese o argini si comprende il senso profondo del legame tra uomo e natura.
Un ecomuseo, quindi, non è soltanto un luogo da visitare, ma anche un laboratorio di identità, turismo sostenibile e cittadinanza attiva. È il ponte tra passato e futuro, che rende viva la memoria e la mette a servizio di nuove generazioni e nuovi progetti.
Il paesaggio fra Oglio e Po racconta una storia di trasformazioni continue. In origine la zona era ricoperta da fitte foreste e da vaste aree paludose, difficili da abitare e coltivare. Già gli Etruschi e, successivamente, i Romani iniziarono a modificarlo con canali e opere di regimentazione delle acque.
Nel Medioevo furono soprattutto i monaci e le comunità locali a costruire argini, mulini e strutture idrauliche che segnarono profondamente l’ambiente. Ogni intervento lasciava un’impronta, contribuendo a rendere più sicure le terre e a favorire nuove forme di insediamento agricolo e produttivo.
Il fiume Po fu a lungo la grande arteria della vita economica: via di comunicazione e commercio, luogo di scambi culturali, ma anche fonte di pericoli, con piene e alluvioni che obbligavano a costante manutenzione.
Nel corso del Novecento le grandi opere di bonifica trasformarono radicalmente il paesaggio, rendendolo stabile e fertile. Le campagne divennero così un’importante risorsa agricola, alla quale si affiancarono in seguito attività industriali e turistiche.
Oggi il territorio è il risultato di secoli di ingegno, fatica e adattamento, e l’Ecomuseo ha il compito di raccontare questa lunga storia, conservando la memoria collettiva e offrendo strumenti per comprenderne l’attualità.
L’Ecomuseo Terre d’Acqua fra Oglio e Po è una realtà partecipata che unisce Comuni, enti ambientali e consorzi idraulici in un progetto condiviso di tutela e valorizzazione del territorio.
Ne fanno parte i Comuni di Viadana (capofila), Commessaggio, Dosolo, Gazzuolo e San Martino dall’Argine, insieme al Parco Regionale Oglio Sud, che si occupa della gestione naturalistica, e al Consorzio di Bonifica Navarolo, responsabile della rete idraulica e sede del centro di documentazione di San Matteo delle Chiaviche.
Grazie a questa collaborazione, l’Ecomuseo racconta e custodisce la storia, le tradizioni e i paesaggi delle “terre d’acqua”, rafforzando il legame tra comunità locali e ambiente, in un percorso comune di memoria, sostenibilità e innovazione
Visitare l’Ecomuseo significa immergersi in un territorio vivo e costruire un percorso personale tra natura, storia e cultura.
Non esiste una sede unica: il museo è il territorio stesso, e ogni luogo può diventare una tappa significativa. Borghi antichi, chiese, musei locali, sentieri lungo fiumi e canali, argini, cascine e aree naturalistiche compongono un itinerario diffuso che si adatta agli interessi del visitatore.
Le modalità di visita sono molteplici: si può scegliere una passeggiata in bicicletta lungo gli argini, un’escursione a piedi nelle golene, una gita in barca, o ancora partecipare a visite guidate tematiche che approfondiscono aspetti storici, ambientali o artistici.
Accanto alle attività naturalistiche vi sono quelle culturali e didattiche, pensate per scuole, famiglie e gruppi. Festival, laboratori, mostre e sagre locali offrono occasioni per vivere il territorio in maniera partecipata e autentica.
Non c’è un percorso obbligato: ognuno costruisce la propria esperienza, combinando luoghi e attività. In questo modo la visita diventa non solo scoperta, ma anche incontro con le persone e le tradizioni che rendono queste terre uniche.
L’Ecomuseo non si trova in un unico luogo fisico: è, anzi, un percorso diffuso che si sviluppa nell’intero territorio compreso tra Oglio e Po, nella provincia di Mantova
I visitatori possono scoprire l’Ecomuseo partecipando a visite guidate, laboratori didattici, escursioni a piedi, in bicicletta o in barca, e a manifestazioni culturali
La nostra sede è aperta solo per eventi o appuntamento, mentre il territorio su cui è diffuso è liberamente esplorabile, come un grande museo a cielo aperto
Se sei un privato puoi inviarci una mail o chiamarci, se vuoi organizzare un'attività con la tua classe, offriamo percorsi educativi realizzati ad hoc per le scuole
Un ecomuseo è un museo diffuso sul territorio, che valorizza l’identità culturale, storica e ambientale di una comunità. L’Ecomuseo Terre d’Acqua fra Oglio e Po è unico perché si sviluppa lungo i due fiumi, coinvolgendo 5 comuni in un percorso condiviso di scoperta, memoria e sostenibilità, dove ogni visitatore è anche protagonista.
No, l’Ecomuseo non è un luogo chiuso né ha un biglietto di ingresso. È un territorio aperto, con itinerari, luoghi storici, naturalistici e culturali distribuiti nei vari comuni. Alcune strutture specifiche (come musei locali o centri visita) possono prevedere orari e costi dedicati, che consigliamo di consultare in anticipo.
Sul sito trovi mappe interattive, schede dei percorsi e punti d’interesse. Inoltre, in molti comuni sono presenti pannelli informativi e centri di accoglienza. Per un’esperienza più approfondita, puoi partecipare a visite guidate, escursioni o attività organizzate durante l’anno.
When an unknown printer took a galley type book.
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